“Pianista di un tipo ormai raro nella sua
generazione, in lui sfolgora
anzitutto l’arte del cantare sulla tastiera con invenzioni di fraseggio che ne
dimostrano la squisita intelligenza musicale”: definito con queste parole dal
musicologo Carlo Vitali sulla rivista Amadeus,
Costantino Catena è stato ospite di importanti istituzioni
concertistiche in
vari paesi europei, in Australia, negli U.S.A., in Russia e in
Giappone, tra
cui la Philharmonia di San Pietroburgo, l'Accademia Filarmonica di Bologna, il Kennedy Center e la
Georgetown
University di Washington, gli Amici del Teatro Regio di Torino, l'Associazione Scarlatti di Napoli, gli
Amici della
Musica di Trapani, il Gasteig di Monaco di Baviera, la Società Dante
Alighieri, il Teatro Goldoni di Livorno, il Liszt Memorial Museum di
Budapest,
il Festival Internazionale di Ravello, il Festival Internazionale di
Alghero,
l'Istituto Liszt di Bologna, l’Auditorium Parco della Musica di Roma,
il
Conservatorio Tchaikovsky di Mosca, la Yasar Concert Hall di Izmir, la
Winchester University, la Filarmonica De Stat Transilvania di
Cluj-Napoca, il
Kusatsu International Festival, l'Ohrid Summer Festival.
Costantino Catena ha
un’intensa attività discografica, principalmente con l’etichetta
giapponese Camerata
Tokyo, con cui ha iniziato a collaborare nel 2010 incidendo
l'integrale di
Liszt per violino e pianoforte e in seguito numerosi CD solistici, tra
cui la registrazione di tutti i capolavori pianistici di Schumann.
Recentemente il disco “Hidden Orchestra”,
comprendente il Concerto op. 54 di Schumann per pianoforte e orchestra
nella
trascrizione per pianoforte e organo di Claudio Brizi, è stato inserito
nella
programmazione di bordo da All Nippon Airways, mentre il CD con il
Quartetto e
il Quintetto di Schumann, registrato insieme al Quartetto Savinio, è
stato
premiato con 5 stelle dalla rivista discografica Musica. I suoi dischi
hanno
ricevuto critiche entusiastiche da prestigiose riviste internazionali e
importanti critici musicali: «Nella sua lettura di Nuits
d’été à Pausilippe e delle Soirées Musicales de Rossini,
che difficilmente potrebbe risultare più idiomatica, Costantino Catena centra
il perfetto equilibrio tra sentimento e sereno incanto. Nel Carnaval de Venise Catena si diverte con il
buffo umorismo e le inverosimili richieste tecniche di Liszt, creando
un'esperienza di ascolto che risulta molto divertente. In Venezia e Napoli Catena mostra la sua naturale,
spontanea vocazione verso il materiale popolare alla base della musica. Il
grande trio della famosa Tarantella è quasi etereo nella sua bellezza. Questo
trittico, registrato così frequentemente nel corso degli ultimi anni, ha qui la
giusta atmosfera, deliziosamente e autenticamente italiana.» (Patrick Rucker, Fanfare Magazine USA); «Catena salta
attraverso i tanti cerchi da circo della “Tarantella di bravura sulla Muette di
Portici” di Liszt con grazia e fluidità ed è finemente sensibile in RW –
Venezia, catturando tutta la desolazione di Liszt al funerale di Wagner» (Bryce
Morrison, Gramophone UK); «Abile a
sfruttare la meccanica prelibata del pianoforte Yamaha come solo Richter, nella mia memoria, era riuscito prima:
il risultato è un’esecuzione in cui ogni nota è resa significante,
un’interpretazione in cui nulla è lasciato al caso eppure niente sembra
studiato, la musica correndo elastica, ariosa, piena di vitalità» (Bernardo
Pieri, Musica); «Interpretazioni
piene di grazia e sensibilità» (Paolo Isotta). Nell’agosto 2016
il nuovo CD “Two Saints -
Francis of Assisi & Francis of Paola)” è stato scelto come uno dei migliori
dischi sulla rivista giapponese di musica “Record Geijutsu”, giudicato così dal
critico musicale Jiro Hamada: «Catena ha una tecnica meravigliosa e con la sua
pura e semplice interpretazione disegna il mondo di Liszt. La sua musica è a
volte dolce e magnifica, a volte maestosa e serena». Tsutomu Nasuda si è invece espresso con queste parole: «sono
bellissime soprattutto le sue sonorità nel piano e le pause. Il suono profondo, insieme alla ricerca
timbrica e ai fraseggi eleganti, porta la musica ad un livello altissimo e
puro, trascendendo il livello di emozione fisica». E ancora, sullo stesso CD: «Questi brani vengono
eseguiti da Costantino Catena con un eccellente uso dei colori e della ricerca
timbrica: quando si ascoltano le interpretazioni di Catena si prende
consapevolezza che nelle composizioni di Liszt, che è incline ad essere
etichettato come un musicista 'tedesco' o 'ungherese,' si nasconde più fascino»
(Masayasu Komiya). Ha inoltre inciso per le etichette
Phoenix Classics e Nuova Era International e le sue registrazioni
sono state spesso diffuse in Italia e all’estero (RAI Radiotelevisione
Italiana, NHK Nippon Hōsō Kyōkai, RSI
Radio della Svizzera Italiana, MR Magyar Rádió).
Ultimamente hanno scritto di lui: “Costantino
Catena anche stavolta ha confermato le sue qualità di grandissimo pianista. Il
suo Liszt non è mai superficiale, riuscendo a far emergere quelle sfumature che
solo grandi ed intelligenti artisti evidenziano, e che usualmente soccombono a
scapito di un virtuosismo, talora esasperato e comunque previsto, imposto da un
autore per certi versi infido e diabolico nei confronti dell’esecutore […] un
récital di altissimo livello, un artista di levatura internazionale” (Marco del
Vaglio). “Nel Concerto di Schumann Costantino
Catena regala spunti di fraseggio originale, particolarmente nell’enunciazione
dei temi principali, che attestano un pianista maturo, capace di conciliare
equilibrio architettonico ed enfasi sentimentale” (Santi Calabrò, Amadeus). “Un
lisztiano d’elezione a livello internazionale” (Andrea Bedetti, Audiophile Sound). Ha al suo attivo anche una notevole attività cameristica, avendo
collaborato con artisti quali Alessandro Carbonare, Michele Lomuto, Franco
Maggio Ormezowski, Gabriele Geminiani, Carlo Parazzoli, Saschko Gawriloff, Sabrina-Vivian
Höpker, Claudio Casadei, Massimo Quarta, Maja Bogdanovich, Lynne Dawson, Claudio Brizi, Quartetto Savinio. In
collaborazione con il musicologo Paolo Scarnecchia ha avviato una esplorazione
del repertorio delle turcherie, e più in generale di ispirazione orientalista,
costituito da fantasie, variazioni, parafrasi, riduzioni e rêveries, e
presentato in forma di conversazione-concerto.
Costantino Catena ha
iniziato giovanissimo lo studio del pianoforte. Dopo aver conseguito con il
massimo dei voti e la lode il diploma di pianoforte presso il Conservatorio
"G. Martucci" di Salerno sotto la guida del M° Luigi D'Ascoli, ha
proseguito e completato la sua formazione pianistica seguendo corsi di
perfezionamento con Konstantin Bogino, Bruno Mezzena e Boris Bechterev.
Importanti riferimenti per la sua maturazione artistica sono stati anche gli
incontri con Aldo Ciccolini, Michele Campanella e Joaquin Achucarro. Docente di
pianoforte principale presso il Conservatorio di Musica "D. Cimarosa"
di Avellino, ha dato masterclass e seminari per varie Accademie e Università (The Ignacy Jan Paderewski Academy of Music in
Poznań, Tromsø University, Music College of the Moscow
Tchaikovsky Conservatoire, Babes-Bloyai University of Cluj-Napoca, Winchester
University, Yasar University of Izmir). Laureato
sia in Filosofia presso l'Università degli Studi di Salerno che in Psicologia
presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, ha approfondito in particolare le
tematiche concernenti la gestione degli aspetti psicologici e fisiologici
durante l'esecuzione musicale.
Costantino Catena è
stato ufficialmente designato “Yamaha Artist” dal 2016.